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THE BIG PICTURE
Simmetria, profondità, prospettiva, tutte parole che si potrebbero associare più facilmente a un dipinto che a uno spettacolo di teatro di improvvisazione. Tuttavia questi elementi sono anche quelli che creano il nostro mondo e sono ciò che il pubblico guarda nei nostri spettacoli. Le immagini che presentiamo al pubblico hanno un impatto su come il pubblico interpreta il nostro lavoro, mentre le coreografie fisiche ci dicono ogni cosa, dalla prospettiva emotiva dei nostri personaggi, così come dell’azione scenica stessa. In questo laboratorio, esploreremo come il contenuto di ogni scena può essere caratterizzato dalla sua presentazione fisica e lavoreremo con i livelli, le posizioni del corpo, le distanze, il palco e gli spazi scenici alternativi per costruire scene che possano essere vibranti, multidimensionali ed espressive. Andremo oltre il lavoro sullo spazio per sbloccare lo splendido lavoro artistico contenuto nelle nostre scene.

STORYTELLING AND IMAGINATION

Storytelling and imagination è un laboratorio che punta a rendere il nostro lavoro in scena più completo e profondo. Quando siamo sul palco, cerchiamo qualcosa che possa portare avanti la scena, tanto in una short form, quanto in una long form. In questo lavoro, guarderemo allo storytelling, la drammaturgia e l’immaginazione come strumenti per sviluppare le nostre scene in maniera che risultino più ricche e interessanti.

LISTENING
Il laboratorio si concentrerà sull’importanza dell’ascolto e del prestare attenzione a ogni cosa. Lavoreremo e impareremo principalmente tramite scene con due persone. 
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THE SCENE’S FULL POTENTIAL
In questo laboratorio, lavoreremo su strumenti che ci aiuteranno a trovare il pieno potenziale delle nostre scene. Esamineremo come restare connessi con i nostri compagni di scena. Vedremo come creare una carica elettrica tra i nostri personaggi che possa aiutarci a stare nei nostri corpi e giocare le situazioni in scena. Lavoreremo sui dialoghi multistrato, dove mentre giochi la scena esamini anche la storia tra i personaggi e i sogni e desideri dei personaggi stessi. Vedremo anche come usare il palco per rendere le nostre scene più interessanti.
LISTENING
Il laboratorio si concentrerà sull’importanza dell’ascolto e del prestare attenzione a ogni cosa. Lavoreremo e impareremo principalmente tramite scene con due persone.
NAVARASAS
The nine human emotions of the Indian aesthetic theory
Matto, triste, contento e impaurito; generalmente è così che caratterizziamo le nostre emozioni quotidiane. Questo è limitato e distorto verso le emozioni negative. Dovranno esserci emozioni più positive là fuori, no? Come potrebbe essere incarnare emozioni come eroismo, stupore, pace o compassione? Impara l’antico sistema indiano del Navarasas e porta un insieme completamente nuovo di personaggi da far vivere sul palco.
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STORYTELLING AND IMAGINATION
Storytelling and imagination è un laboratorio che punta a rendere il nostro lavoro in scena più completo e profondo. Quando siamo sul palco, cerchiamo qualcosa che possa portare avanti la scena, tanto in una short form, quanto in una long form. In questo lavoro, guarderemo allo storytelling, la drammaturgia e l’immaginazione come strumenti per sviluppare le nostre scene in maniera che risultino più ricche e interessanti.
GENDER/GENRE
Molti generi hanno creato personaggi con lo scopo di riflettere le attitudini e i comportamenti sociali attesi in quella determinata epoca. Al giorno d’oggi, la società è abbastanza differente. Il genere non è più un concetto statico, unico o predeterminato. In questo laboratorio ci domanderemo: è possibile rimanere fedeli sia al genere della storia che a quello dell’attuale espressione di genere delle persone?
THE BIG PICTURE
Simmetria, profondità, prospettiva, tutte parole che si potrebbero associare più facilmente a un dipinto che a uno spettacolo di teatro di improvvisazione. Tuttavia questi elementi sono anche quelli che creano il nostro mondo e sono ciò che il pubblico guarda nei nostri spettacoli. Le immagini che presentiamo al pubblico hanno un impatto su come il pubblico interpreta il nostro lavoro, mentre le coreografie fisiche ci dicono ogni cosa, dalla prospettiva emotiva dei nostri personaggi, così come dell’azione scenica stessa. In questo laboratorio, esploreremo come il contenuto di ogni scena può essere caratterizzato dalla sua presentazione fisica e lavoreremo con i livelli, le posizioni del corpo, le distanze, il palco e gli spazi scenici alternativi per costruire scene che possano essere vibranti, multidimensionali ed espressive. Andremo oltre il lavoro sullo spazio per sbloccare lo splendido lavoro artistico contenuto nelle nostre scene.
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GENDER/GENRE
Molti generi hanno creato personaggi con lo scopo di riflettere le attitudini e i comportamenti sociali attesi in quella determinata epoca. Al giorno d’oggi, la società è abbastanza differente. Il genere non è più un concetto statico, unico o predeterminato. In questo laboratorio ci domanderemo: è possibile rimanere fedeli sia al genere della storia che a quello dell’attuale espressione di genere delle persone?
NAVARASAS
The nine human emotions of the Indian aesthetic theory
Matto, triste, contento e impaurito; generalmente è così che caratterizziamo le nostre emozioni quotidiane. Questo è limitato e distorto verso le emozioni negative. Dovranno esserci emozioni più positive là fuori, no? Come potrebbe essere incarnare emozioni come eroismo, stupore, pace o compassione? Impara l’antico sistema indiano del Navarasas e porta un insieme completamente nuovo di personaggi da far vivere sul palco
STORYTELLING AND IMAGINATION
Storytelling and imagination è un laboratorio che punta a rendere il nostro lavoro in scena più completo e profondo. Quando siamo sul palco, cerchiamo qualcosa che possa portare avanti la scena, tanto in una short form, quanto in una long form. In questo lavoro, guarderemo allo storytelling, la drammaturgia e l’immaginazione come strumenti per sviluppare le nostre scene in maniera che risultino più ricche e interessant
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THE STOCKHOLM SYNDROME
The Stockholm Syndrome è un laboratorio ispirato dai lavori dello scrittore Lars Norén, famoso per i suoi ritratti cupi di famiglie disfunzionali. Il lavoro è diventato anche uno spettacolo, protagonista per diverse stagioni presso il teatro di improvvisazione di Stoccolma. Questo laboratorio è un esperimento, un tentativo di portare oltre i limiti del teatro di improvvisazione. Quando dramma possono le persone in scena e il pubblico sopportare? Esiste effettivamente un limite? Silenzi imbarazzanti, tensione, monologhi in apparenza fuori contesto sono alcuni degli ingredienti di questo lavoro. Useremo tecniche che ci permetteranno di rendere il lavoro più consistente dal punto di vista teatrale, come se stessimo lavorando sotto la guida di un regista e coreografo. Siete invitati a portare le vostre esperienze personali in questo laboratorio. Chiaramente ci saranno divertimento e risate, ma faremo del nostro meglio per ottenere in scena situazioni non confortevoli, il lato oscuro della famiglia e le paure delle persone. Per favore, unitevi a me, in questo viaggio all’inferno.
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THE DEPTH OF THE MINIMUM
The depth of the minimum è un laboratorio basato sulle ricerche che il regista Sergio Paris ha sviluppato negli ultimi 17 anni, ispirato dal suo spettacolo Improvisaciones Mínimas.
Lavoreremo su scene realistiche e quotidiane, con l’obiettivo di andare più in profondità nel nostro lavoro di attori di teatro di improvvisazione. Cercheremo di scoprire e allenare le diverse piattaforme sulle quali si costruiscono le nostre scene e di comprendere come siano  i legami tra i personaggi l’asse principale del nostro lavoro. Lasceremo da parte il conflitto e la competizione, per dare priorità alla storia e alle relazioni.
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LET'S PLAY SERIOUSLY

Parliamo tutti dell'importanza di divertirci sul palco, ma cosa significa realmente? Quando ci divertiamo in maniera genuina, siamo affascinanti da guardare. Da bambini, giochiamo senza inibizioni e inventiamo costantemente nuove storie senza paura del fallimento. Dandoci il permesso di essere vulnerabili e di stare nelle nostre stesse difficoltà, liberiamo il nostro bambino interiore e deliziamo il nostro pubblico. In questo laboratorio useremo tecniche di clown e di teatro fisico, per portare gioia pura dentro la nostra improvvisazione. Impareremo come stupire noi stessi e come rimuovere la pressione di dover essere divertenti. Diventeremo capaci di giocare davvero...seriamente. I clown non hanno una storia e fanno esperienza di tutto per la prima volta, noi vogliamo che il nostro pubblico possa avere lo stesso senso di meraviglia quando ci guarda in scena. Se riusciamo a raggiungere quel senso di puro gioco non adulterato sul palco allora davvero il cielo diventa l'unico limite.

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STORY, STORY, LIVE!
Innanzitutto e soprattutto, gli attori di teatro di improvvisazione raccontano storie. Che si tratti di una scena breve, di una long-form, di un momento divertente o drammatico, anche quando non abbiamo idea di quello che stiamo facendo, quello che resta al pubblico sono le storie. E quale posto migliore per allenare questa abilità se non dalla forma d’arte dello storytelling stesso? In questo laboratorio, esploreremo le competenze necessarie per migliorare le nostre capacità narrative e di come queste competenze possano renderci attori di teatro di improvvisazione migliori.
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//www.bugiardini.it/wp-content/uploads/2023/02/1_RED-PATH_1920x1080.jpg

THE BIG PICTURE
Simmetria, profondità, prospettiva, tutte parole che si potrebbero associare più facilmente a un dipinto che a uno spettacolo di teatro di improvvisazione. Tuttavia questi elementi sono anche quelli che creano il nostro mondo e sono ciò che il pubblico guarda nei nostri spettacoli. Le immagini che presentiamo al pubblico hanno un impatto su come il pubblico interpreta il nostro lavoro, mentre le coreografie fisiche ci dicono ogni cosa, dalla prospettiva emotiva dei nostri personaggi, così come dell’azione scenica stessa. In questo laboratorio, esploreremo come il contenuto di ogni scena può essere caratterizzato dalla sua presentazione fisica e lavoreremo con i livelli, le posizioni del corpo, le distanze, il palco e gli spazi scenici alternativi per costruire scene che possano essere vibranti, multidimensionali ed espressive. Andremo oltre il lavoro sullo spazio per sbloccare lo splendido lavoro artistico contenuto nelle nostre scene.

STORYTELLING AND IMAGINATION

Storytelling and imagination è un laboratorio che punta a rendere il nostro lavoro in scena più completo e profondo. Quando siamo sul palco, cerchiamo qualcosa che possa portare avanti la scena, tanto in una short form, quanto in una long form. In questo lavoro, guarderemo allo storytelling, la drammaturgia e l’immaginazione come strumenti per sviluppare le nostre scene in maniera che risultino più ricche e interessanti.

LISTENING
Il laboratorio si concentrerà sull’importanza dell’ascolto e del prestare attenzione a ogni cosa. Lavoreremo e impareremo principalmente tramite scene con due persone. 
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THE SCENE’S FULL POTENTIAL
In questo laboratorio, lavoreremo su strumenti che ci aiuteranno a trovare il pieno potenziale delle nostre scene. Esamineremo come restare connessi con i nostri compagni di scena. Vedremo come creare una carica elettrica tra i nostri personaggi che possa aiutarci a stare nei nostri corpi e giocare le situazioni in scena. Lavoreremo sui dialoghi multistrato, dove mentre giochi la scena esamini anche la storia tra i personaggi e i sogni e desideri dei personaggi stessi. Vedremo anche come usare il palco per rendere le nostre scene più interessanti.
LISTENING
Il laboratorio si concentrerà sull’importanza dell’ascolto e del prestare attenzione a ogni cosa. Lavoreremo e impareremo principalmente tramite scene con due persone.
NAVARASAS
The nine human emotions of the Indian aesthetic theory
Matto, triste, contento e impaurito; generalmente è così che caratterizziamo le nostre emozioni quotidiane. Questo è limitato e distorto verso le emozioni negative. Dovranno esserci emozioni più positive là fuori, no? Come potrebbe essere incarnare emozioni come eroismo, stupore, pace o compassione? Impara l’antico sistema indiano del Navarasas e porta un insieme completamente nuovo di personaggi da far vivere sul palco.
//www.bugiardini.it/wp-content/uploads/2023/02/3_YELLOW-PATH_1920x1080.jpg
STORYTELLING AND IMAGINATION
Storytelling and imagination è un laboratorio che punta a rendere il nostro lavoro in scena più completo e profondo. Quando siamo sul palco, cerchiamo qualcosa che possa portare avanti la scena, tanto in una short form, quanto in una long form. In questo lavoro, guarderemo allo storytelling, la drammaturgia e l’immaginazione come strumenti per sviluppare le nostre scene in maniera che risultino più ricche e interessanti.
GENDER/GENRE
Molti generi hanno creato personaggi con lo scopo di riflettere le attitudini e i comportamenti sociali attesi in quella determinata epoca. Al giorno d’oggi, la società è abbastanza differente. Il genere non è più un concetto statico, unico o predeterminato. In questo laboratorio ci domanderemo: è possibile rimanere fedeli sia al genere della storia che a quello dell’attuale espressione di genere delle persone?
THE BIG PICTURE
Simmetria, profondità, prospettiva, tutte parole che si potrebbero associare più facilmente a un dipinto che a uno spettacolo di teatro di improvvisazione. Tuttavia questi elementi sono anche quelli che creano il nostro mondo e sono ciò che il pubblico guarda nei nostri spettacoli. Le immagini che presentiamo al pubblico hanno un impatto su come il pubblico interpreta il nostro lavoro, mentre le coreografie fisiche ci dicono ogni cosa, dalla prospettiva emotiva dei nostri personaggi, così come dell’azione scenica stessa. In questo laboratorio, esploreremo come il contenuto di ogni scena può essere caratterizzato dalla sua presentazione fisica e lavoreremo con i livelli, le posizioni del corpo, le distanze, il palco e gli spazi scenici alternativi per costruire scene che possano essere vibranti, multidimensionali ed espressive. Andremo oltre il lavoro sullo spazio per sbloccare lo splendido lavoro artistico contenuto nelle nostre scene.
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GENDER/GENRE
Molti generi hanno creato personaggi con lo scopo di riflettere le attitudini e i comportamenti sociali attesi in quella determinata epoca. Al giorno d’oggi, la società è abbastanza differente. Il genere non è più un concetto statico, unico o predeterminato. In questo laboratorio ci domanderemo: è possibile rimanere fedeli sia al genere della storia che a quello dell’attuale espressione di genere delle persone?
NAVARASAS
The nine human emotions of the Indian aesthetic theory
Matto, triste, contento e impaurito; generalmente è così che caratterizziamo le nostre emozioni quotidiane. Questo è limitato e distorto verso le emozioni negative. Dovranno esserci emozioni più positive là fuori, no? Come potrebbe essere incarnare emozioni come eroismo, stupore, pace o compassione? Impara l’antico sistema indiano del Navarasas e porta un insieme completamente nuovo di personaggi da far vivere sul palco
STORYTELLING AND IMAGINATION
Storytelling and imagination è un laboratorio che punta a rendere il nostro lavoro in scena più completo e profondo. Quando siamo sul palco, cerchiamo qualcosa che possa portare avanti la scena, tanto in una short form, quanto in una long form. In questo lavoro, guarderemo allo storytelling, la drammaturgia e l’immaginazione come strumenti per sviluppare le nostre scene in maniera che risultino più ricche e interessant
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THE STOCKHOLM SYNDROME
The Stockholm Syndrome è un laboratorio ispirato dai lavori dello scrittore Lars Norén, famoso per i suoi ritratti cupi di famiglie disfunzionali. Il lavoro è diventato anche uno spettacolo, protagonista per diverse stagioni presso il teatro di improvvisazione di Stoccolma. Questo laboratorio è un esperimento, un tentativo di portare oltre i limiti del teatro di improvvisazione. Quando dramma possono le persone in scena e il pubblico sopportare? Esiste effettivamente un limite? Silenzi imbarazzanti, tensione, monologhi in apparenza fuori contesto sono alcuni degli ingredienti di questo lavoro. Useremo tecniche che ci permetteranno di rendere il lavoro più consistente dal punto di vista teatrale, come se stessimo lavorando sotto la guida di un regista e coreografo. Siete invitati a portare le vostre esperienze personali in questo laboratorio. Chiaramente ci saranno divertimento e risate, ma faremo del nostro meglio per ottenere in scena situazioni non confortevoli, il lato oscuro della famiglia e le paure delle persone. Per favore, unitevi a me, in questo viaggio all’inferno.
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THE DEPTH OF THE MINIMUM
The depth of the minimum è un laboratorio basato sulle ricerche che il regista Sergio Paris ha sviluppato negli ultimi 17 anni, ispirato dal suo spettacolo Improvisaciones Mínimas.
Lavoreremo su scene realistiche e quotidiane, con l’obiettivo di andare più in profondità nel nostro lavoro di attori di teatro di improvvisazione. Cercheremo di scoprire e allenare le diverse piattaforme sulle quali si costruiscono le nostre scene e di comprendere come siano  i legami tra i personaggi l’asse principale del nostro lavoro. Lasceremo da parte il conflitto e la competizione, per dare priorità alla storia e alle relazioni.
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LET'S PLAY SERIOUSLY

Parliamo tutti dell'importanza di divertirci sul palco, ma cosa significa realmente? Quando ci divertiamo in maniera genuina, siamo affascinanti da guardare. Da bambini, giochiamo senza inibizioni e inventiamo costantemente nuove storie senza paura del fallimento. Dandoci il permesso di essere vulnerabili e di stare nelle nostre stesse difficoltà, liberiamo il nostro bambino interiore e deliziamo il nostro pubblico. In questo laboratorio useremo tecniche di clown e di teatro fisico, per portare gioia pura dentro la nostra improvvisazione. Impareremo come stupire noi stessi e come rimuovere la pressione di dover essere divertenti. Diventeremo capaci di giocare davvero...seriamente. I clown non hanno una storia e fanno esperienza di tutto per la prima volta, noi vogliamo che il nostro pubblico possa avere lo stesso senso di meraviglia quando ci guarda in scena. Se riusciamo a raggiungere quel senso di puro gioco non adulterato sul palco allora davvero il cielo diventa l'unico limite.

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STORY, STORY, LIVE!
Innanzitutto e soprattutto, gli attori di teatro di improvvisazione raccontano storie. Che si tratti di una scena breve, di una long-form, di un momento divertente o drammatico, anche quando non abbiamo idea di quello che stiamo facendo, quello che resta al pubblico sono le storie. E quale posto migliore per allenare questa abilità se non dalla forma d’arte dello storytelling stesso? In questo laboratorio, esploreremo le competenze necessarie per migliorare le nostre capacità narrative e di come queste competenze possano renderci attori di teatro di improvvisazione migliori.


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